RIPLAND

Una sorta di gotico agrodolce, geniale e poetico, trasposto in centinaia di acquerelli che raccontano di un mondo surreale fatto di paure e sentimenti, che prendono vita nelle figure con tratti somatici grotteschi, rese vive in un universo fiabesco fatto di ombre allungate, di occhi giganteschi, di corpi rotondi e teste piccole, come bambole di pezza tra spilli e cuciture, di mobili che prendono forma e tirano fuori mani, dalla fiaba all’ingenuità dei piccoli, con quelle paure tipiche infantili, indefinibili, che svaniscono con una lampadina accesa.

I suoi bimbi fiabeschi si animano nei disegni, come se vivessero in un mondo irreale tutto loro, cucendo una sorta di racconto che fa da leitmotiv a tutte le opere realizzate dall’artista, il quale nel 2010 pubblicò, con la casa editrice Feltrinelli, il “Primo trattato sulla soffittologia”, in cui viene raffigurato il popolo invisibile che vive nelle soffitte delle casa di ognuno. Quelle soffitte fatte di rumori che spaventano, che alludono a presenze. Un gioco a metà tra malinconia e poesia, in cui la creatività emerge con forza e plasma un mondo altro.

Il mondo di Ripland diventa anche quello in cui si rifugiano i “grandi” sognatori, non importa di quale età, è un universo parallelo, una porta verso una fantasia comune dove si incontrano persone che vibrano sulla stessa frequenza. Per Ripland, infatti, si intende un momento più o meno lungo dove la realtà quotidiana si ferma e lo spazio viene riempito dall’arte dell’immaginazione con le renne, con Babbo Natale, con diversi personaggi uniti tutti da un unico filo conduttore.

…ecco cosa faccio, viaggio. Vado via e spesso non voglio tornare. Torno solamente perchè la mia carne è qui. Quando morirò saranno tutti lì ad aspettarmi…
Alessandro Serafini

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Sito web: www.ripland.it